Processo
produttivo.
Il
PVC viene prodotto principalmente attraverso processi in sospensione
ed in emulsione. Viene prodotto anche con il processo in massa ed il
monomero utilizzato per produrre copolimeri cloruro di vinile –
acetato di vinile, in ambedue i casi la richiesta di mercato è poco
significativa.
Le tecnologie di produzione del PVC sono state oggetto di ricerche approfondite nel corso dei decenni, soprattutto per ciò che concerne il loro impatto sull'ambiente e sulla sicurezza dei lavoratori e sulle emissioni inquinanti.
Le tecnologie di produzione del PVC sono state oggetto di ricerche approfondite nel corso dei decenni, soprattutto per ciò che concerne il loro impatto sull'ambiente e sulla sicurezza dei lavoratori e sulle emissioni inquinanti.
Oggi
su tutti gli impianti di produzione di PVC possono essere utilizzati
processi con controllo automatico, a ciclo chiuso e con sistemi di
contenimento e abbattimento delle emissioni, tali da consentire
livelli di sicurezza, sia per i lavoratori, che per le popolazioni
residenti in prossimità degli stabilimenti, e notevolmente superiori
ai pur stringenti limiti imposti dall’attuale normativa in materia.
ADDITIVAZIONE E TRASFORMAZIONE DEL PVC
Mentre
il PoliVinilCloruro è un polimero, con il termine PVC normalmente si
intende in realtà una miscela formata dal polimero e da altre
sostanze che conferiscono le caratteristiche idonee alle applicazioni
desiderate. A secondo delle varie applicazioni e manufatti, vengono
impiegate diverse tipologie di additivi:
- Stabilizzanti che impediscono l’invecchiamento e la degradazione termica del prodotto,
- Plastificanti per conferire al prodotto flessibilità ed elasticità,
- Lubrificanti per facilitare la lavorazione della mescola nelle macchine trasformatrici o per conferire ai corrispondenti manufatti particolari caratteristiche, ad esempio la resistenza alla luce e all’atmosfera,
- Pigmenti per colorare.
La
trasformazione può avvenire o direttamente da resina miscelata con
gli additivi in fase di produzione del manufatto o anche attraverso
una fase intermedia detta di compoundazione in cui viene prodotto un
blend già predisposto per essere sottoposto alla tecnica di
trasformazione desiderata.
NUOVI
ADDITIVI E NUOVE FORMULAZIONI
Di
seguito vengono presentate con maggior dettaglio tre tra le più
importanti famiglie di additivi ed in particolare evidenziate le
sostanze che, utilizzate già da oggi, caratterizzeranno sempre più
il PVC del futuro rendendolo sempre più sostenibile. Tra gli
additivi che non sono state considerati in dettaglio in questo
documento vi sono i lubrificanti ed i pigmenti.
Di seguito viene evidenziata comunque la loro importanza nel produrre
dell’articolo in PVC e nel conferirgli la prestazione desiderata:
-
lubrificanti: servono per abbassare la viscosità della massa
polimerica e/o come agenti “scivolanti” tra il polimero e fuso e
le pareti metalliche durante la lavorazione. Normalmente sono saponi
metallici, cere minerali o paraffiniche siliconi, etc
- pigmenti: sono utilizzati sostanzialmente per dare il colore desiderato al manufatto, possono essere a base organica o a base inorganica e a seconda dell’applicazione devono soddisfare diverse necessità come per esempio il mantenimento del colore e la stabilità termica e/o alla luce.
Plastificanti.
I
plastificanti sono le sostanze che vengono aggiunte alla plastica per
renderla flessibile, resiliente e più facile da maneggiare. Molti
prodotti, tra cui presidi chirurgici salvavita, cavi elettrici, film,
tessuti sintetici per abbigliamento e calzature, componenti per
l’industria dell’auto e pavimentazioni devono le loro
caratteristiche di flessibilità e morbidezza proprio ai
plastificanti utilizzati nella loro produzione. I
plastificanti, ed in particolare gli ftalati, sono tra le sostanze
chimiche più studiate da un punto di vista ambientale e
tossicologico; negli anni scorsi attraverso un processo di ‘Risk
Assessment’ condotto dalla Comunità Europea e, successivamente
tramite regolamentazione REACH. A seguito di questi studi, i
plastificanti, sono soggetti ad una strettissima regolamentazione che
ne assicura l’utilizzo in tutta sicurezza. A livello Europeo è di
particolare importanza il “regolamento 793/93/CE: valutazione e
controllo del rischio delle sostanze esistenti”.