sabato 30 dicembre 2017

Adesivi, base acqua? Solvente? Hot-melt?



Sistemi a base acquosa (dispersione)
Nei sistemi a base acquosa, il veicolo è costituito dall’acqua. Dopo la spalmatura, l’acqua evapora nei canali di essiccazione della spalmatrice.

Sistemi a solvente
Nei sistemi a solvente, il veicolo è costituito da un solvente. Il solvente evapora durante l’essiccazione per poi essere in genere reimmesso nel processo.

Hot melt (solidi al 100%)

Gli hot melt sono solidi al 100% e non prevedono, quindi, l’uso di alcun solvente. Durante la fabbricazione, l’adesivo hot melt viene liquefatto e pompato allo stato fuso ad una testa di spalmatura. Dalla testa di spalmatura, l’adesivo fuso viene premuto attraverso un ugello per andare a formare lo strato di adesivo. Gli adesivi hot melt offrono un’ottima adesione sulle superfici umide. Il limite degli hot melt è nella loro resistenza al calore: se vengono esposti a temperature molto alte durante l’applicazione finale, si fondono di nuovo.

Sistemi uv cross-linked

Gli adesivi acrilici UV rappresentano uno sviluppo tecnologico relativamente recente nel settore degli autoadesivi. Come gli hot melt, essi sono solidi al 100%. Prima di essere spalmati, gli adesivi acrilici UV vengono liquefatti, pompati nella postazione di spalmatura allo stato fuso e, quindi, trattati con radiazioni UV. Ad avviare la reazione di legame è un fotoiniziatore presente nell’adesivo. Tra i vantaggi, vanno ricordati la maggiore resistenza chimica, la coesione (cfr. § 3.3.) e la resistenza al calore. Di conseguenza, gli acrilici UV combinano le migliori caratteristiche delle dispersioni acriliche e degli hot melt a base gomma: resistenza all’acqua, agli agenti chimici, al calore e ai raggi ultravioletti. 




Fattori che influenzano l’adesione
In linea di massima, l’adesione può essere definita come la capacità dell’adesivo di stendersi sulla superficie per poi legarsi ad essa. Dopo l’etichettatura, gli adesivi sensibili alla pressione cominciano
a fluire ed a stabilire un contatto con la superficie di applicazione.



Superfici : Ruvidità
La ruvidità della superficie incide sull’area di contatto dell’adesivo. Se il supporto è molto ruvido, il contatto potrà aver luogo soltanto sui rilievi, mentre gli avvallamenti non verranno in contatto con l’adesivo. L’area di contatto totale sarà piccola e l’adesione che ne deriva bassa. Ne consegue che un adesivo permanente per supporti ruvidi deve coprire adeguatamente gli avvallamenti. Questo può essere realizzato mediante una selezione della materia prima oppure utilizzando una maggior quantità di adesivo. Per gli adesivi rimovibili, le superfici ruvide non rappresentano un ostacolo e la rimovibilità non è un problema. È estremamente raro, infatti, che, nel caso di superfici ruvide, l’adesione sia eccessiva. È molto più probabile, invece, che l’adesione sia scarsa, provocando il distacco delle etichette dalla superficie. Ne consegue che il livello di adesione di un adesivo rimovibile va testato prima di utilizzarlo per l’applicazione commerciale cui è destinato.

Umidità
Le superfici umide rappresentano una sfida impegnativa per l’adesivo. Nell’industria alimentare, i prodotti vengono spesso etichettati in ambienti refrigerati in cui è facile assistere alla formazione di condensa sulla superficie di etichettatura. Lo stesso dicasi dell’etichettatura eseguita all’aperto. Gli adesivi a base acquosa sono in grado di assorbire e quindi di tollerare una certa quantità di umidità. Quando l’eccessiva umidità ne proibisce l’uso, le possibili alternative sono rappresentate dagli hot melt e dagli adesivi a solvente. Essi non subiscono l’influenza dell’umidità in quanto non contengono sostanze che assorbono l’acqua.

Tensione superficiale
La tensione superficiale è la proprietà che induce la superficie di un liquido a comportarsi come se fosse coperta da una sottile pelle elastica. Ecco perché un ago può galleggiare sull’acqua, per esempio. Il fenomeno è da ricondurre alla tendenza delle superfici esposte a contrarsi riducendosi al minimo. La buona stesura dell’adesivo sulla superficie dipende da una regola fondamentale: la tensione superficiale dell’adesivo deve essere inferiore o uguale alla tensione superficiale della superficie del prodotto da etichettare. Gli adesivi acrilici hanno una tensione superficiale relativamente alta. Di conseguenza, gli acrilici aderiscono bene alle superfici con un’elevata tensione superficiale quali il vetro, il metallo e la poliammide (nylon), mentre l’adesione a superfici caratterizzate da una bassa tensione superficiale, quali il PE o il PP, può presentare dei problemi. In questi casi, la tensione superficiale degli acrilici può essere abbassata per migliorarne l’adesione con superfici a bassa tensione superficiale. La tensione superficiale della superficie è molto importante anche nel caso degli adesivi rimovibili. Lo sviluppo di adesivi rimovibili anche nel lungo periodo, su superfici con un’elevata tensione superficiale, è particolarmente impegnativo. Qualche settimana dopo l’etichettatura potrebbe verificarsi un aumento dell’adesione, e quindi una minore rimovibilità,
dovuto al fatto che la tensione superficiale dell’adesivo è inferiore a quella della superficie.

Forma
La forma dei prodotti da etichettare può a volte rappresentare un limite nella scelta dell’adesivo. Provette e piccole bottiglie in cui la superficie è convessa e il raggio corto rappresentano i casi difficili più comuni. Lo stesso dicasi degli spigoli. Su questo tipo di superfici, il frontale tenderà a ritornare alla sua originaria forma piana. Un adesivo con un’elevata forza interna (coesione) permette una buona aderenza dell’etichetta evitando il sollevamento dei bordi. Un altro fattore importante è dato dalla flessibilità del frontale. Film e fogli di carta molto rigidi non sono adatti per prodotti con superficie convessa e a raggio corto.

Temperatura
La temperatura incide sulle proprietà degli adesivi. Con qualche modifica è possibile, tuttavia, regolare il campo di escursione termica entro il quale è possibile applicare l’adesivo. Alle basse temperature gli adesivi si induriscono perdendo adesività, soprattutto l’adesività iniziale. Alle alte temperature, gli adesivi tendono a fluidificare a causa della ridotta forza interna. L’ammorbidimento può incrementare, entro certi limiti, l’adesione, in quanto consente all’adesivo di scorrere aumentando l’area di contatto. Se, tuttavia, l’adesivo si ammorbidisce troppo, incomincia a perdere le sue proprietà adesive, provocando inoltre un fenomeno di debordamento.

Resistenza all’ossidazione e ai raggi ultravioletti
In pratica, per ossidazione si intende l’invecchiamento. Le alte temperature aumentano la velocità di
ossidazione. Gli adesivi acrilici non sono particolarmente soggetti all’ossidazione e quindi sono caratterizzati da una lunga durata di conservazione. Al contrario, gli adesivi a base gomma contengono in genere dei componenti che sono più sensibili all’ossidazione. L’uso di stabilizzatori, tuttavia, può ridurre la velocità di ossidazione di tali adesivi facendo in modo che abbiano una durata di conservazione simile a quella degli acrilici. Con l’ossidazione, l’adesivo inizia ad ingiallire e perde gradualmente le sue proprietà di adesione, diventando, alla fine, talmente duro da perdere ogni adesività. Col tempo, questo succede a tutti gli adesivi ed è per questo motivo che l’indicazione della durata di conservazione è essenziale. I raggi ultravioletti producono il loro maggiore effetto quando l’adesivo viene combinato con un film trasparente. Gli acrilici non modificati presentano una eccellente resistenza ai raggi ultravioletti, laddove gli adesivi a base di gomma sono piuttosto deboli da questo punto di vista. Per “durata di conservazione” si intende il periodo di tempo in cui l’accoppiato (la combinazione di frontale e adesivo) può essere immagazzinato a temperatura e umidità costanti senza comprometterne le proprietà adesive. Normalmente, per “durata di conservazione” non si intende, quindi, l’aspettativa di vita dell’etichetta dopo la sua applicazione sul prodotto.

I raggi ultravioletti possono influenzare negativamente le proprietà degli adesivi.

venerdì 1 dicembre 2017

Ma cos’è un Termoadesivo?









Ma cos’è un Termoadesivo?


I termoadesivi sono delle speciali applicazioni che vengono apportate a tessuti, vestiti, capi d’abbigliamento vari e molto altro ancora  come scarpe, confezioni,  ed hanno tutti una maniera diversa di essere applicati ad essi.
La tecnica di lavorazione sbagliata comporta il rischio di arrivare ad avere un prodotto finale insoddisfacente e quindi invendibile poichè ci ritroveremmo con scritte che danno fastidio al contatto con la pelle, o che si staccano una volta apportate all’oggetto/abbigliamento/tessuto di destinazione.
I termoadesivi vengono impiegati per molteplici applicazioni, che possono arrivare ad essere di diverso tipo:
Termoadesivi per tessuti leggeri, questi termoadesivi sono prodotti che vanno da un peso minimo di 15gr. ad un peso massimo di 45gr., passando per quelli da 23/25gr. I migliori sono da 45gr. poichè si prestano ad essere impiegati in qualsiasi situazione e sono disponibili in una completa gamma colori. Quelli da 15gr. sono invece anche disponibili con una particolare resina idrosolubile che permette l’applicazione su tessuti leggerissimi evitando trasparenze e trapassi.
Termoadesivi per tessuti tecnici, questi termoadesivi sono particolarmente indicati per l’utilizzo su tessuti “difficili” quali ad esempio il nylon o quei tessuti che vengono trattati per la realizzazione di capi impermeabili, sia alla pioggia che al vento. Oggi, con questa nuova tipologia di resina, è possibile garantire il miglior aggancio sulle ultime generazioni di tessuti tecnici.
Termoadesivi per la pelle, questi particolari termoadesivi hanno la peculiarità di essere adatti solo per l’abbigliamento in pelle, dalla guttaperga, agli articoli in cotone e nylon con carta fino ai nuovi prodotti in poliestere texturizzato con rivoluzionarie resine a bassa fusione.
Termoadesivi tintura in capo, i termoadesivi per la tintura in capo vanno bene perché si adattano ad ogni tipo di trattamento cui li si sottopone: dalla tintura fino ai lavaggi “stone wash”, garantendo sempre la massima adesione.
Termoadesivi per capo spalla, i termoadesivi fatti per il capo spalla si adattano perfettamente ad ogni tipo di abbigliamento maschile e femminile: da quello classico ed informale, agli abiti da cerimonia e ai cappotti.
Questi tipi di termoadesivi garantiscono un’ottima adesione ed il giusto sostegno al capo senza minimamente alterare la mano propria del tessuto.
Come abbiamo potuto vedere, l’impiego dei termoadesivi è molto variegato e grazie ad essi è possibile personalizzare ogni cosa si voglia, dai capi d’abbigliamento ai tessuti. Qualunque cosa.

3 elementi necessari per termotrasferire
1) Termotrasferibili

Il termine termotrasferibile significa che il procedimento di trasferimento viene effettuato tramite calore. Il calore è generato appunto da una termopressa che preme a svariate atmosfere (variabile per tessuto) il termoadesivo sul capo. Grazie al calore generato dalla termopressa, il materiale termotresferibile si trasferisce sulla stoffa.
I materiali termostrasferibili si dividono in due famiglie:
I materiali per taglio a plotter. Questi materiali sono intagliabili con un plotter da taglio. La grafica viene creata fisicamente sagomando il materiale nella forma voluta (logo, scritta, numero)
I materiali per plotter stampa&taglio, comunemente chiamati materiali digitali. Questi materiali vengono prima stampati e successivamente sagomati, anche qui nella forma scelta. Si utilizzano allo scopo i plotter stampa&taglio.

I materiali per il taglio con plotter
I materiali per il taglio con plotter si suddividono in due grandi categorie:

Quelli con supporto adesivo;
Quelli con supporto trasparente non adesivo.

Perché lavorare con un materiale con il supporto adesivo?
Un materiale che ha una base adesiva (chiamato supporto appunto) è utile quando le scritte presentano diversi dettagli, che magari, all’atto della spellicolatura, possono rimanere sul materiale asportato. Riposizionare la parte mancante in questo caso, è veramente semplice
Un materiale con supporto adesivo non si muove durante la fase di pressatura, garantendo quindi il giusto posizionamento sul capo.
In più, l’utilizzo di un supporto adesivo semplifica il lavoro dell’operatore poichè l’operazione di spellicolatura, cioè la rimozione del materiale non necessario, è una di quelle che più fanno perdere tempo ed anche noiosa. Se poi bisogna farlo su tante scritte che debbono essere applicate, la cosa diventa veramente impegnativa.

Perché lavorare con un materiale con il supporto non adesivo?
Un materiale che abbia un supporto non adesivo, permette all’operatore di impilare i loghi già tagliati e sfridati (spellicolati) senza che si attacchino l’uno all’altro. Soluzione perfetta quando si devono creare serie di numeri, di scritte o di progressivi.
Solitamente, le schede tecniche dei materiali riportano se il materiale abbia o meno il supporto adesivo. Supporto che è fatto di poliestere, che funge anche da protettivo durante la fase di trasferimento con la pressa.
Queste tipologie di materiali sono sottili, in modo da evitare il fastidioso effetto “patacca” sul capo e di poter consentire la sovrapposizione di più materiali, per creare diverse combinazioni di colore.

2) Il plotter
I plotter consigliati per lavorare su termoadesivo sono di due categorie:

Quelli che tagliano il termoadesivo;
Quelli che stampano e tagliano il termoadesivo.

La differenza è che nel caso del plotter da taglio, potrete lavorare tagliando, secondo la forma che desiderate, del termoadesivo colorato. Create la scritta sul vostro applicativo grafico e la inviate sul plotter che provvederà a tagliarla. Fatto questo, toglierete la parte in eccesso, posizionerete la grafica sulla t-shirt con il proprio supporto di poliestere trasparente e presserete la grafica, posizionata sul capo, con l’apposita pressa per termotrasferimento (vedremo più avanti cos’è).

Nel caso di plotter stampa&taglio
invece, si stampa su apposito materiale termoadesivo e lo si sagoma nella forma voluta. Anche qui, tolta la parte in eccesso, la grafica verrà posizionata sul capo con application tape e trasferita con una pressa a caldo . il procedimento è simile al plotter da taglio con il vantaggio però che la grafica la potete stampare con i colori che più vi piacciono.
Ricordate che con un plotter da stampa&taglio potete fare anche il solo taglio, utilizzando quindi anche i materiali destinati ai plotter da taglio vinile.

3) La pressa
terzo elemento per cominciare a stampare nel mondo della personalizzazione dell’abbigliamento è la pressa, o meglio termopressa. la pressa trasferisce la nostra grafica sul capo, riscaldandola e incollandola (per fusione) sul tessuto.
Esistono diversi tipi di presse, manuali o automatiche. per il momento ci basta sapere che una pressa si compone di un piatto che ospita il nostro capo ed un altro piatto che viene poggiato sopra a pressione. tempo di pressione e temperatura sono regolabili in base al materiale in uso.


N.B. I prodotti Poliflex sono certificati OEKO-Tex standard 100

  POLI-FLEX TERMOADESIVO PREMIUM