mercoledì 17 dicembre 2014

Tutto (o quasi) sul Pvc -3^ Parte -



Processo produttivo.
Il PVC viene prodotto principalmente attraverso processi in sospensione ed in emulsione. Viene prodotto anche con il processo in massa ed il monomero utilizzato per produrre copolimeri cloruro di vinile – acetato di vinile, in ambedue i casi la richiesta di mercato è poco significativa.
Le tecnologie di produzione del PVC sono state oggetto di ricerche approfondite nel corso dei decenni, soprattutto per ciò che concerne il loro impatto sull'ambiente e sulla sicurezza dei lavoratori e sulle emissioni inquinanti.
Oggi su tutti gli impianti di produzione di PVC possono essere utilizzati processi con controllo automatico, a ciclo chiuso e con sistemi di contenimento e abbattimento delle emissioni, tali da consentire livelli di sicurezza, sia per i lavoratori, che per le popolazioni residenti in prossimità degli stabilimenti, e notevolmente superiori ai pur stringenti limiti imposti dall’attuale normativa in materia.

ADDITIVAZIONE E TRASFORMAZIONE DEL PVC
Mentre il PoliVinilCloruro è un polimero, con il termine PVC normalmente si intende in realtà una miscela formata dal polimero e da altre sostanze che conferiscono le caratteristiche idonee alle applicazioni desiderate. A secondo delle varie applicazioni e manufatti, vengono impiegate diverse tipologie di additivi:
  • Stabilizzanti che impediscono l’invecchiamento e la degradazione termica del prodotto,
  • Plastificanti per conferire al prodotto flessibilità ed elasticità,
  • Lubrificanti per facilitare la lavorazione della mescola nelle macchine trasformatrici o per conferire ai corrispondenti manufatti particolari caratteristiche, ad esempio la resistenza alla luce e all’atmosfera,
  • Pigmenti per colorare.
La trasformazione può avvenire o direttamente da resina miscelata con gli additivi in fase di produzione del manufatto o anche attraverso una fase intermedia detta di compoundazione in cui viene prodotto un blend già predisposto per essere sottoposto alla tecnica di trasformazione desiderata.

NUOVI ADDITIVI E NUOVE FORMULAZIONI
Di seguito vengono presentate con maggior dettaglio tre tra le più importanti famiglie di additivi ed in particolare evidenziate le sostanze che, utilizzate già da oggi, caratterizzeranno sempre più il PVC del futuro rendendolo sempre più sostenibile. Tra gli additivi che non sono state considerati in dettaglio in questo documento vi sono i lubrificanti ed i pigmenti. Di seguito viene evidenziata comunque la loro importanza nel produrre dell’articolo in PVC e nel conferirgli la prestazione desiderata:
- lubrificanti: servono per abbassare la viscosità della massa polimerica e/o come agenti “scivolanti” tra il polimero e fuso e le pareti metalliche durante la lavorazione. Normalmente sono saponi metallici, cere minerali o paraffiniche siliconi, etc
  • pigmenti: sono utilizzati sostanzialmente per dare il colore desiderato al manufatto, possono essere a base organica o a base inorganica e a seconda dell’applicazione devono soddisfare diverse necessità come per esempio il mantenimento del colore e la stabilità termica e/o alla luce.
Plastificanti.
I plastificanti sono le sostanze che vengono aggiunte alla plastica per renderla flessibile, resiliente e più facile da maneggiare. Molti prodotti, tra cui presidi chirurgici salvavita, cavi elettrici, film, tessuti sintetici per abbigliamento e calzature, componenti per l’industria dell’auto e pavimentazioni devono le loro caratteristiche di flessibilità e morbidezza proprio ai plastificanti utilizzati nella loro produzione.  I plastificanti, ed in particolare gli ftalati, sono tra le sostanze chimiche più studiate da un punto di vista ambientale e tossicologico; negli anni scorsi attraverso un processo di ‘Risk Assessment’ condotto dalla Comunità Europea e, successivamente tramite regolamentazione REACH. A seguito di questi studi, i plastificanti, sono soggetti ad una strettissima regolamentazione che ne assicura l’utilizzo in tutta sicurezza. A livello Europeo è di particolare importanza il “regolamento 793/93/CE: valutazione e controllo del rischio delle sostanze esistenti”.



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